sabato 3 settembre 2011

Auto pirata davanti a Regina Coeli disabile travolto e ucciso all'alba

L'uomo stava forse attraversando il lungotevere: l'automobilista è fuggito subito dopo l'impatto mortale. 
ROMA - Un'auto pirata ha travolto e ucciso una persona nel centro della Capitale, all'alba di venerdì 2 settembre. Il tragico incidente stradale è avvenuto intorno alle 6.30 7 su lungotevere Farnesina, dinanzi al carcere romano di Regina Coeli: un pedone - un 51enne affetto da lieve disabilità psichica - è morto sul colpo, centrato in pieno da un auto il cui conducente si è allontanato subito dopo il violento impatto.
A constatare il decesso è stata una dottoressa che si trovava casualmente sul posto mentre stava recandosi al lavoro. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani del I Gruppo. OLTRE 70 VITTIME - E' caccia ad una utilitaria di colore grigio, secondo i testimoni l'auto che ha investito l'uomo. Vigili, polizia e carabinieri stanno setacciando la città in cerca della vettura ma al momento non emergono novità sulle indagini. Si tratta dell'ennesimo incidente mortale provocato da automobilisti pirata: una tragedia che arriva a soli qundici giorni dall'annuncio che il governo sta studiando l'isituzione del reato di «omicidio stradale», in una delle città più colpite dal fenomeno. Secondo gli studi di settore, le regioni più pericolose per la presenza di automobilisti spericolati o che guidano sotto l'effetto di alcool e droghe sono Lombardia e Lazio. E sono già più di 70 le vittime dei pirati della strada nel corso del 2011, cui si sommano oltre 500 feriti. SOLO E CONFUSO - L'uomo travolto, probabilmente, era solo e confuso al momento dell'incidente: con un piccolo ritardo mentale, era iscritto alla Caritas dal 1987, anche se dal 2002 non usufruiva più dei servizi messi a disposizione dell' associazione, come la mensa e l'ostello. In passato aveva avuto problemi economici e lavorava solo saltuariamente, ma risultava avere residenza nel quartiere San Giovanni. LA BATTAGLIA DEI FAMILIARI - A Roma il consiglio comunale potrebbe discutere nei prossimi giorni la mozione del consigliere Pd e membro della commissione Sicurezza, Dario Nanni, che chiede «di aderire alla proposta di legge promossa dall'associazione Lorenzo Guarnieri e dal Comune di Firenze». Prosegue da mesi, infatti, la battaglia dei familiari delle vittime. Una proposta di legge di iniziativa popolare per l'istituzione del reato di «omicidio stradale» era stata lanciata mesi fa dalle associazioni di familiari di vittime - come la «Lorenzo Guarnieri» e la «Gabriele Borgogni», appunto -, appoggiate da Associazione amici polizia stradale, Comune di Firenze, polizia municipale e Aci di Firenze. Sarebbero già state raccolte 25 mila firme (la normativa prevede sei mesi di tempo per raccogliere le 50 mila firme necessarie per presentare la proposta al Presidente di una delle due Camere del Parlamento). Il 9 agosto, poi, il leader de La Destra Francesco Storace ha rilanciato sul suo blog un'altra proposta di legge per l'istituzione del reato di «omicidio stradale». E iniziatrive analoghe sono partite dal deputato della Lega Nord, Davide Cavallotto (a luglio) e dall'Idv Antonio Borghesi, vice capogruppo alla Camera. (da Corriere della Sera)

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