sabato 3 settembre 2011

Verona - Atv, partono le nuove tariffe Ticket salasso: rincari del 20%

Malumori per gli aumenti sulle linee extraurbane. Andare all’aeroporto costerà 6 euro. L’appello del presidente Bettarello: «Non abbandonate l’azienda» VERONA — Malumori di gruppo e portamonete che si aprono controvoglia una seconda volta da una parte. L’appello del presidente di Atv Massimo Bettarello di «resistere alla disaffezione» dall’altra. Si apre così la giornata del «caro-corriera» a Verona, fra stati d’animo e posizioni diverse, ma legate dalla stessa consapevolezza di subirla questa novità.
Chi, infatti, ieri ha preso un mezzo pubblico per recarsi fuori città ha dovuto fare i conti con un’arrabbiatura non prevista. Le tariffe per le corse extraurbane Atv hanno subito un aumento, fra il 15 e il 20 per cento, a seconda delle zone coperte dalle linee. Chi, ad esempio, si reca a Badia Polesine o a Riva del Garda, catalogate sotto la «tratta 8», da ieri paga un biglietto di 5,80 euro al posto dei precedenti 5 euro: ora, insomma, deve aggiungere 80 centesimi. Chi si reca a San Zenone, paga 5,20 euro, invece dei precedenti 4,50 euro (tratta 7), come pure chi va a Legnago o Torri del Benaco (tratta 6) adesso paga 4,60 euro al posto di 3,90: 70 centesimi in più per tutti. Rincaro di 60 centesimi, invece, per la zona 5: chi va, dunque, ad Affi, Bardolino, Garda e Lazise paga 4 euro invece dei vecchi 3,40. Ma gli spiccioli contati che, fino al 31 agosto, si tenevano in mano già pronti in fila agli sportelli di Atv non bastano più nemmeno agli utenti delle restanti tratte. Per destinazioni gettonate come Gardaland, Soave, San Bonifacio, Isola della Scala (zona T4) il biglietto è salito da 2,90 euro a 3,40, registrando un aumento di 50 centesimi, mentre per Bussolengo, Villafranca, Castelnuovo (T3) si va da 2,40 euro a 2,80. Non sono state risparmiate dalla «mini stangatina» nemmeno le corse per località vicine al capoluogo: andando, ad esempio, da Verona a Dossobuono o Caselle (tratta 2) si registra un rincaro di 30 centesimi, passando da 1,70 euro a 2 euro, come pure per andare a Chievo si pagheranno 20 centesimi in più rispetto al vecchio biglietto di 1,10 euro e che, dunque, ora arriva a 1,30 euro. Non solo: l’aumento maggiore si ripercuote nella tratta per l’aeroporto Catullo dove il biglietto passa da 5 a 6 euro. Gli abbonamenti, poi, costano 2 euro in più. Infine, piccola «trappola» economica anche sulla linea urbana: comprare il biglietto a bordo, da ieri, costa 1,50 euro e non più 1,20. Un caso a parte, questo, «più educativo che finanziario», come spiegano dall’Atv, e per abituare gli utenti a comprare il biglietto nei punti vendita autorizzati, prima di far perder tempo all’autista, magari in orario di punta. «Come tutti sanno, questa è una decisione che noi subiamo e in merito alla quale nemmeno la Provincia è riuscita a trovare soluzione - spiega Bettarello -. Immagino il malumore degli utenti, li capisco: è ovvio che, in un momento di crisi come questo, l’insofferenza è maggiore e la mia paura è che l’aumento disincetivi l’uso dei mezzi pubblici. In tal senso lancio il mio appello: continuate ad usare le nostre linee, portate pazienza, riusciremo a fare delle scelte aziendali e, nel giro di due anni al massimo, offriremo servizi ai massimi livelli». Dispiacere viene espresso anche dall’assessore provinciale ai Trasporti Gualtiero Mazzi che, dopo aver ripercorso le tappe della vicenda (e gli sforzi per non tagliare corse) aggiorna sul da farsi: «Abbiamo costituito un tavolo tecnico, con Atv e Comune per lavorare sull’efficenza, ma anche per fare pressione nei confronti della Regione - spiega Mazzi -. Chiediamo all’assessore regionale Renato Chisso di riquilibrare la situazione con il disavanzo di bilancio da ripartire. In questo modo, recuperando un milione e 200 mila euro, potremo lavorare sui servizi». (da Corriere della Sera) Silvia Maria Dubois 02 settembre 2011

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