venerdì 29 luglio 2011

Parona, progetto da rivedere E la rotatoria si ferma subito

Il presidente Bozza: «Qualche incongruenza, martedì riapre il cantiere». Tre giorni di lavoro e poi lo stop. Residenti preoccupati

VERONA — Tre giorni di lavoro e subito uno stop. Partenza travagliata per il cantiere avviato lunedì scorso a Parona, per realizzare la rotonda tra largo stazione Vecchia e via Sottomonte. Giovedì alcuni residenti hanno telefonato in Comune spiegando che il progetto, così com’è, penalizza case e pedoni. Il disegno del rondò, abbozzato sul lato di via Valpolicella, sarebbe troppo a ridosso delle abitazioni e pure dello scivolo disabili che scende dalla piazzola dello stabile del civico 20, dove hanno sede una banca e lo studio Ghinato & Associati. Non solo. L’ovale sarebbe troppo in pendenza, con il rischio incidenti per bus e camion di passaggio sul trafficato asse con la Valpolicella, che in futuro potrebbero essere costretti a svolte in stile «montagne russe». Tecnici e progettisti, usciti l’altro ieri, hanno esaminato la situazione garantendo che verranno fatti alcuni ritocchi per garantire la sicurezza. L’intoppo però ha creato subito l’allarme nella frazione.
Alcuni paronesi hanno chiamato il presidente della Seconda circoscrizione, Alberto Bozza, temendo stop e allungamenti dei tempi del cantiere. Il programma prevede due mesi di lavori, con il termine a metà settembre, prima del via al nuovo anno scolastico. «Gli operai ci hanno detto che il cantiere si ferma perché il progetto dovrà essere rivisto », riferiscono preoccupati alcuni abitanti, che mostrano come i segni tracciati sull’asfalto siano stati ridisegnati di qualche metro in seguito al sopralluogo. Perplessi i negozianti che si affacciano sul futuro rondò: «Stanno facendo un tracciato troppo grande, tolgono spazio ai pedoni e ci levano i posti auto - dice il barbiere -. Bastava una rotatoria più piccola, come quelle del lago. E poi ci sono le pendenze. Con quel saliscendi rischiamo che qualche tir sbandi o perda il carico». Il titolare del negozio di materiale elettrico Quasar scuote la testa: «Ci sono troppe cose che non quadrano, dalle dimensioni ai futuri cordoli, che rischiano di creare un imbuto. Invece di quest’opera ingombrante, forse bastava un semplice cambiamento al semaforo dell’hotel Borghetti, dando il via libera a destra alle auto verso Arbizzano.
Il guaio è che ci toglieranno gli stalli per gli acquisti veloci, un guaio per noi piccoli negozi. E prima di vedere il nuovo parcheggio sotto Villa Monastero passeranno anni». Il presidente Bozza assicura che la rotonda va avanti e che non ci sarà nessun rinvio: «L’impresa sta aspettando l’arrivo dei materiali, martedì ha garantito che riprende. Rifare il progetto? Non so chi abbia messo in giro queste voci infondate. E’ normale che in fase di cantiere si verifichi qualche incongruenza, soprattutto in un punto delicato come quello. I segni sull’asfalto con lo spray erano simulazioni, con quelli definitivi la rotonda riuscirà ad hoc e in più sorgeranno marciapiedi dove non c’erano». Nessun problema neanche per le pendenze: «Il massimo che si raggiunge in quel punto è il 2,5 per cento, quindi siamo perfettamente in regola. Aggiungo che sono state studiate traiettorie per velocità di massimo 30 chilometri orari: l’opera è mirata proprio a garantire una maggiore sicurezza in un incrocio molto rischioso».

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