mercoledì 24 agosto 2011

Esce di strada andando in dialisi «Giallo» sulla morte di un prete

Il giorno dell’incidente alcuni volontari lo stavano portando a fare un trattamento a Villafranca. Decisiva l’autopsia. Il parroco è rimasto in fin di vita 15 giorni
VERONA - Una ventina di giorni fa, era rimasto gravemente ferito in un incidente a Isola della Scala. Il destino si era accanito contro don Mario Boaretto, un anziano parroco tuttora alla guida della sua comunità in quel di Melara, nella zona del medio- alto Polesine, proprio mentre si stava recando all’ospedale di Villafranca per essere sottoposto a un trattamento di dialisi. Improvvisamente, quel maledetto primo agosto scorso, il Doblò con cui alcuni volontari di Castelmassa lo stavano accompagnando dai medici per sottoporlo alle ormai consuete cure che da tempo gli stavano praticando, era uscito di strada capovolgendosi in un fossato. Purtroppo da quel famigerato incidente che, sin dal primo momento, era apparso inspiegabile alle stesse forze dell’ordine intervenute per rilevarne la dinamica (che infatti non è ancora stata ufficialmente chiarita), il sacerdote settantaseienne non aveva mai dato segni di ripresa: per quasi tre settimane don Mario ha combattuto contro la morte al reparto di Terapia intensiva dell’ospedale di Borgo Trento, ma sabato le residue forze che ancora aveva in corpo nonostante le molteplici e gravissime contusioni rimediate nell’uscita di strada lo hanno definitivamente abbandonato. Una morte, quella dell’anziano parroco polesano, su cui la procura scaligera ha deciso adesso di vederci chiaro.


Spetterà dunque all’autopsia, ora, far luce sui dubbi che evidentemente aleggiano attorno all’accaduto. L’interrogativo-chiave sui cui gli inquirenti vogliono fare chiarezza, infatti, è se a costare la vita al parroco di Melara siano state le pesantissime ripercussioni fisiche riportate nell’incidente del primo agosto a Isola della Scala oppure, invece, un malore legato alla sua già sofferente situazione o un improvviso aggravamento, nella concitazione del momento, delle sue condizioni. Stando a quanto ricostruito dai testimoni, al momento dell’uscita di strada don Mario Boaretto stava sonnecchiando: non è da scartare, dunque, l’ipotesi che non si sia neppure reso conto di quanto stava succedendo. Stando a quanto filtra da palazzo di giustizia, saranno una sessantina i giorni a disposizione del medico legale per depositare sul tavolo dei magistrati scaligera i risultati del decisivo esame autoptico: nel caso in cui dagli accertamenti risultasse provato il rapporto di causa-effetto tra l’incidente e il decesso del prete, verosimilmente, risulterebbe i l nome del conducente del Doblò a bordo del quale viaggiava la vittima a ritrovarsi sul registro degli indagati per rispondere dell’ipotesi di reato di omicidio colposo. In attesa di conoscere la verità sull’improvvisa perdita della loro guida spirituale, intanto, i parrocchiani si stanno ingegnando per ricordare nel migliore dei modi quel sacerdote che stava dicendo messa in paese da oltre vent’anni e che, proprio di recente, aveva gioito insieme a loro per la conclusione del sospirato restauro della torre campanaria a cui così tanto teneva.
(da Corriere della Sera)
Laura Tedesco
23 agosto 2011(ultima modifica: 24 agosto 2011)

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