lunedì 29 agosto 2011

Verona - Furbetti della Ztl con posti fantasma

I NODI DEL CENTRO. L'indagine condotta dalla polizia municipale dopo l'esposto di Amt: individuati i primi «bugiardi». L'ipotesi è false attestazioni finalizzate alla truffa: lo spazio sosta in vicoli larghi poco più di un metro


Tra chi ha presentato senza indugio le «pezze giustificative» e chi, alla scadenza, non ha chiesto il rinnovo del permesso (ma non sarebbe escluso da responsabilità) c'è chi ha dichiarato di avere il posto auto in case da ristrutturare, in vicoli larghi poco più di un metro (dove può parcheggiare solo la bicicletta) e in cortili protetti da portoni larghi poco più di un uscio di casa. Da lì un'auto di certo non passa. Questa la fotografia dei furbetti del quartierino «più ambito della città», il centro storico. L'indagine dei vigili sui permessi per la Ztl partì in maggio, dopo che Amt, l'azienda che ne gestisce il rilascio, presentò un esposto alla Procura della Repubblica. Troppi gli oltre 14mila tagliandi, troppi per un centro con poco più di 9mila residenti registrati all'anagrafe. Iniziò così, con l'apertura di un fascicolo contro ignoti. Beh, a distanza di tre mesi gli ignoti hanno invece nomi e cognomi, le generalità di chi, autocertificando il falso, è incappato in quella serie di controlli incrociati che da alcuni mesi tengono impegnati gli agenti della polizia municipale.
L'ipotesi di reato, così come aveva anticipato il procuratore Mario Giulio Schinaia agli albori dell'indagine, si inserisce in un ambito specifico ed è collegata solo al comportamento di chi ha richiesto il permesso per la Ztl. Da qui la contestazione: false attestazioni finalizzate alla truffa alla pubblica amministrazione. Già, perchè chi entra (e non potrebbe) non viene multato e non paga la sosta. Un'indagine sulla quale vige il più stretto riserbo ma che, almeno a giudicare dalla documentazione che in questi giorni viene recapitata ai titolari di una particolare categoria di «aventi diritto», riguarderebbe i possessori di posto auto coperti o scoperti, cioè coloro che sulla base di un contratto di locazione o di un comodato d'uso gratuito possono entrare. Un migliaio quelli controllati e che sono stati invitati a presentare la documentazione a sostegno di quel benedetto spazio invidiato dai residenti. E le verifiche incrociate proseguono.F.M.
(da L'Arena di Verona)

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