domenica 7 agosto 2011

Fisco, le auto nel mirino del Governo

Con l'addizionale annuale, appena rivista, cresce il peso della fiscalità sul settore. Attesa per la nuova Ipt

Non si placa la bufera sul settore auto, al centro di continui aumenti della pressione fiscale. Adesso arriva la sovrattassa per le vetture di grossa cilindrata. Il Parlamento ha dato via libera al decreto fiscale da 47 miliardi che prende di mira anche il settore auto. La prima bozza introduceva un'addizionale annuale erariale della tassa automobilistica per i veicoli di potenza superiore a 125 chilowatt. La correzione apportata il 30 giugno, presumibilmente sulla scia delle proteste levatesi ovunque (venivano tassati anche diversi modelli di media cilindrata tutt'altro che lussuosi) porta tale soglia a 225 kW (306 cv). L'importo è stabilito in 10 euro, per ogni kw eccedente i 225, e in caso di mancato pagamento si applicherà una sanzione pesante, pari al 30% dell'importo non versato. Nonostante la parziale retromarcia resta il fatto di un'attenzione continua del Governo verso il trasporto privato. ATTESA PER LA IPT - E' l'ennesimo provvedimento che l'esecutivo mette in opera. Dopo il ritocco delle accise sulla benzina, per salvare il cinema e i profughi della guerra in Libia, e dopo il ventilato quanto probabile aumento della tassa di trascrizione (Ipt). Su quest'ultimo punto per la verità il ministro dell'Economia non si è ancora pronunciato. Il termine del 26 giugno, fissato per stabilire le modalità, è passato via senza novità di sorta. Non è esclusa una pausa di riflessione per definire meglio un'imposta che ha scatenato proteste da ogni parte. In prima fila le associazioni dei consumatori, ma anche i produttori che vedono minacciato un comparto già di per sé in grosse difficoltà. Nella lista non bisogna poi dimenticare d'inserire l'aumento della tassa sulla Rc auto che ora può passare dal 12,5% al 16%. La decisione in questo caso spetta alle Province a cui vengono devolute le entrate; ma e come dimostrano le cronache recenti sono molte quelle intenzionate a incamerare l'atteso (da loro) sovrappiù. Insomma, il Governo non molla la presa sul comparto del trasporto privato e sotto questo profilo dimostra di portare avanti una linea consolidata negli anni e trasversale a tutte le forze politiche. Quando mancano i soldi il settore auto funziona come uno sportello bancomat.

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