mercoledì 3 agosto 2011

Sicurezza: Tutor - Meno Incidenti

Il 22% degli italiani non lo conosce, ma prima o poi dovrà farci i conti: il Tutor non solo si estende sulle autostrade italiane, ma sta per partire la sperimentazione sulle Statali più pericolose. Obiettivo, far calare gli incidenti mortali del 50%

Siete fra quel 22% che non conosce il Tutor in autostrada? Secondo i dati raccolti dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, alcuni intervistati, alla domanda "cos’è il Tutor?" hanno risposto: una frequenza radio che trasmette informazioni utili a chi transita in autostrada (7%) o una nuova figura professionale presente nelle aree di sosta per dare supporto agli automobilisti (7%). Il 4% crede che il Tutor sia il casellante. Se volete saperne di più in vista dei viaggi estivi, ecco quanto va assolutamente conosciuto di questo sistema. Tanto per cominciare, non ha nulla a che vedere con l’autovelox, che rileva gli eccessi di velocità in un unico punto. Su parte della rete di Autostrade per l’Italia, il Tutor calcola la velocità media, in modo molto semplice: rileva l’orario di passaggio dell’auto sotto un primo portale, poi l’orario sotto il secondo portale a una quindicina di chilometri di distanza; basta verificare il lasso di tempo intercorrente fra i due transiti e il gioco è fatto. Con l’ausilio di spirali annegate nell’asfalto. Se la velocità media rilevata è superiore a 130 km/h, il verbale viene mandato a casa del proprietario della macchina.

A questo punto, se c’è anche un provvedimento contro la patente, si aprono due strade. Il proprietario comunica alla Polizia il nome del guidatore (cui verranno tolti alcuni punti della licenza), e paga solo la multa per l’eccesso di velocità. Oppure non indica i dati del conducente, e paga, oltre alla multa per eccesso di velocità, anche una sanzione supplementare di 269 euro.

Comunque, Autostrade per l’Italia ha scelto di rendere pubblica la posizione di tutte lo postazioni fisse per la rilevazione della velocità installate lungo la propria rete e gestite dalla Polizia Stradale. Proprio come quest’ultima pubblica la mappa di autovelox. È un modo per prevenire gli incidenti, e non certo per aiutare i "furbetti": chi sa dov’è il Tutor, non corre. Infatti, la velocità è un fattore decisivo per la sicurezza: le statistiche mostrano come oltre il 90% degli incidenti mortali sia dovuto a comportamenti di guida inadeguati e come ogni anno la velocità causi circa il 60% dei decessi che si verificano in autostrada.

Occhio: il Tutor permette di rilevare l’eccesso di velocità funziona in qualsiasi condizione atmosferica e di illuminazione: di notte; con la pioggia, in presenza di nebbia con visibilità fino a 30/40 metri (in questo caso il limite è di 110 km/h).

Va in automatico: per le auto troppo veloci, interroga gli archivi della Motorizzazione per risalire all’intestatario, compila e stampa il verbale per la firma in originale e inoltra in via informatica i dati al centro di elaborazione e stampa di Poste Italiane per la procedura di notifica al trasgressore. E la privacy? I dati relativi ai veicoli la cui velocità media non supera quella consentita vengono automaticamente eliminati.

Attualmente il controllo della velocità tramite Tutor è attivo su circa 2.700 chilometri, ma è in continua espansione. Nei primi 12 mesi di funzionamento (nel 2006), ha permesso una significativa riduzione della velocità media (-15%) e della velocità di picco (-25%). Così il tasso di mortalità è sceso del 51%, quello di incidentalità con feriti del 27%, e quello di incidentalità del 19%. Su tutte le tratte autostradali con sistema Tutor è stata installata un’apposita segnaletica di preavviso.

E il Tutor non perdona chi bara. Funziona (spesso) anche se si guida sulla corsia di emergenza (grazie a Minosse), e pure se si spegne la luce della targa e se si viaggia a luci spente. C’è chi invece corre oltre i limiti effettuando una sosta dopo il primo portale, per abbassare la velocità media: in effetti, così il primo eccesso di velocità non viene individuato. Ma ne vale la pena? Davvero no: la sicurezza viene messa a repentaglio.

Già da un po’ si parla di Tutor da sperimentare sulle strade Statali. Nel mirino, quelle più pericolose, per abbassare il numero di incidenti. Quattro milioni di euro di investimento per la Romea, per un tratto dell’Aurelia (all’altezza di Tarquinia) e una parte della Domiziana (all’altezza di Castel Volturno). Sotto la supervisione dell’Anas. Il futuro è qui.

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