lunedì 1 agosto 2011

Torna il Maggiolino, con lo sguardo al futuro

Il Maggiolino

Sportivo e tecnologico. S'ispira al passato ma la linea è tutta nuova. Due motori al lancio. Prezzi da 19.700 euro

BERLINO - Herbie è tornato. Il Maggiolino del 21esimo secolo ha il look sportivo dettato dal profilo ribassato, ma mantiene il frontale iconico che richiama la mitica Porsche 356, come l'originale. Nonostante la nuova generazione si caratterizzi per i rinnovati parametri ergonomici dell'abitacolo, il guidatore sprofonda ancora nel sedile, la silhouette è tutta nuova, grintosa, virile. Tecnicamente raffinata, mantiene inalterato il fascino unico, ma associa allo stile una lista di cinematismi mutuati dalla gamma Volkswagen contemporanea: Gps con ampio display e sistema audio pronto per la iGeneration, inclusi. Per questo, e solo per questo, risulta distante dall'auto che riassumeva lo spirito della gioventù e la spensieratezza "impegnata" degli studenti dei Sessanta, o che sfoggiava i colori brillanti a tema flower power degli hippies. Addirittura in California divenne, al pari del Bulli, il mezzo di trasporto per eccellenza della generazione della beach life: belle ragazze bionde, surfing cowboys. MITICI '60 - È il 1968, l'anno in cui il primo "Herbie" Disney conquista il cinema, l’America ne va pazza e ne acquista (fino al ’70) più di 400mila pezzi l’anno: Andy Warhol, nel 1969, ne trasporta su tela la sagoma confermandone l’appartenenza al mondo dell’arte. Dall'intuizione di Ferdinand Porsche, il papà del käfer (maggiolino in tedesco, nda), sono passati oltre 70 anni e 21,5 milioni di pezzi venduti. Oggi il nuovo Beetle è, in Italia, semplicemente il Maggiolino: con tanto di badge sotto l'alettone posteriore. Ha spazio a sufficienza per quattro adulti, il bagagliaio si estende da 310 a 905 litri, abbattendo la fila posteriore di sedili, a richiesta c'è il tetto scorrevole panoramico e il sistema di apertura (e avviamento del motore) automatico keyless. Niente serratura né blocchetti di accensione. Romantico il ritorno di un elemento classico come il cassetto portaoggetti con sportellino che si apre verso l'alto. Quello canonico invece è integrato nella parte inferiore della plancia, si apre verso il basso.
TRATTO COMUNE - Il cruscotto è un elemento di congiunzione col passato. Forme e colori in tinta con la carrozzeria sono un fil rouge ideale con la Beetle originale, gli strumenti supplementari (opzionali) - indicatore della temperatura dell'olio, cronometro, manometro della sovralimentazione - completano l'insieme. Due le motorizzazioni disponibili al lancio, solo benzina 1.2 e 2.0 TSI da 105 e 200 cv, con cambio manuale la prima, con automatico DSG l'altra. Arriverà in autunno, week end porte aperte (19-20 novembre), ma i primi esemplari sono già ordinabili oggi al costo, rispettivamente, di 19.700 e 28.050 euro. Una doppia versione a tiratura limitata, White, o Black Turbo si aggiunge al portfolio di debutto: progettate su base Beetle Sport 200 cv TSI, le declinazioni speciali hanno kit estetici facilmente riconoscibili. Scritta turbo verniciata alla base della portiera, cerchi, specchi, listelli sottoporta in contrasto cromatico rispetto lalla carrozzeria, costano circa 1.000 euro in più delle versioni omologhe, di serie.
BENZINA E DIESEL - La gamma, declinata unicamente negli allestimenti Design o Sport, si arricchirà poi nel corso del 2012 delle motorizzazioni mancanti (benzina 1.4 TSI da 160 cv, Diesel 1.6 e 2.0 TDI da 105 e 140 cv), nonché, a fine anno, della versione cabriolet. Con 1.808 mm di larghezza (+ 84 rispetto al precedente), 1.486 mm di altezza (-12), 4.278 di lunghezza (+152), la nuova Beetle ha proporzioni completamente nuove. La maggiore lunghezza permette alle linee del tetto di tendersi ulteriormente, il parabrezza arretra e il posteriore ricalca fedele il profilo dell'originale, ma il nuovo elemento chiave è rappresentato dal montante principale che, insieme a carreggiate e passo aumentati (rispettivamente: +63 e +22 mm), esalta le linee scolpite e muscolose della vettura. Un fattore che si riflette anche nella dinamicità di marcia, allorché l'auto pare solida e ben piantata a terra.
OMAGGIO ALLA PORSCHE - Seppur più che un test si sia trattato di un celere assaggio, l'appuntamento sulle strade intorno a Berlino ha permesso al Corriere di stringere la conoscenza con l'unico modello disponibile: il 2.0 litri TSI Sport da 200 cv. Un'auto che, oltre ad attirare gli sguardi come il miele attira le api, si è dimostrata docile ma sempre pronta a filare. Accogliente, e con tutto ció di desiderabile a portata di mano. Dal grande display di navigazione ai comandi dell'impianto Fender (400W, molto efficace), dalla leva del cambio DSG al bel cassettino con effetto amarcord. C'è tutto, eppure l'ordine e il rigore inducono a pensare che non ci sia niente. La strumentazione intersecata, un chiaro omaggio (voluto da Walter de Silva) alla Porsche, l'altra creatura mitologica dell'inventore del Maggiolino, è chiara, efficace. L'auto ha 200 cv, un bel cambio robotizzato sempre pronto, freni all'altezza ma, onestamente, su questa vettura, ora, non c'è bisogno di correre. Almeno al primo appuntamento, meglio godersi il cielo sopra Berlino.

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